Racconto Italiano
|
21
FEBBRAIO
ORE 10 (turno B, C1)
FONDAZIONE TEATRORAGAZZI
E GIOVANI di Torino
"Racconto Italiano"
(Favolosofia n. 4)
di Pasquale Buonarota, Alessandro Pisci
e Lucio Diana
con Alessandro Pisci, Elena Campanella
e Claudio Dughera
indicato per il secondo ciclo elementare
e la prima e seconda classe
della scuola media |
“Racconto Italiano” è la storia di due fratelli e di un piccolo villaggio: amici e nemici, separazioni e ricongiungimenti, consentono a una piccola comunità di raccontarsi, riconoscersi e progettare il suo avvenire. Una favola immaginaria che si fa specchio di molti racconti di piccoli villaggi italiani, una storia pensata riflettendo e giocando sulle ragioni e le difficoltà dello “stare insieme” nell'anno delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia. Una nuova storia, la quarta Favolosofia del Progetto Favole Filosofiche, composta di racconti, canzoni, giochi teatrali interpretati dagli attori che “costruiscono” con i ragazzi ipotesi, immagini e dialoghi per divertirsi a riflettere insieme su un grande argomento: cosa unisce e cosa divide una comunità?
Due fratelli vivono nella casa di campagna della nonna, lontani dall’unico villaggio di una piccola isola. Imparano pre-sto ad essere autonomi in tutto e a non sentire bisogno dell’aiuto e della compagnia di nessuno, anche dopo la scompar-sa della nonna. Il loro legame è molto forte, ma un giorno il fratello lascia il suo capanno per andare incontro a degli uomini venuti dal mare. Il fratello parte con la nave e la sorella rimane sola nella casa. S’incontrano dopo dieci anni, e pur essendo impazienti di ritrovarsi finiscono subito per litigare e per rimproverarsi a vicenda fraintendimenti e cam-biamenti. Ciò che risulta più insopportabile per il fratello è l’amicizia della sorella con un fabbro che, in sua assenza, le ha tenuto compagnia, aiutandola nei lavori per la casa e facendole conoscere il villaggio. Da allora la sorella è diventata importante per tutti e tutto il villaggio lo è per lei. Ma anche il fabbro non vede di buon occhio il ritorno improvviso del fratello: quest'ultimo è tornato sull’isola con degli amici, i rappresentanti di altrettanti villaggi vicini e lontani con il progetto di allearsi per costruire tutti insieme un solo, nuovo, grande paese. Ma il villaggio, e il fabbro per primo, diffi-dano di tutti quelli che non conoscono e dicono che chi viene da fuori non può fare gli interessi dell’isola. La sorella è presa tra due fuochi – il fratello e l’amico - perché entrambi pretendono affetto e riconoscenza, e quindi fedeltà alla cau-sa. Sacrificare l’affetto per il fratello alle ragioni del villaggio o i forti legami stretti in questi anni con la comunità per l’affetto verso il fratello? Ogni protagonista racconta la sua differente versione della storia, disposti anche a farsi la guerra per far prevalere le proprie ragioni.
|